«Temo che non riusciremo a rinnovarle il contratto. Mi dispiace di doverglielo comunicare con così breve preavviso, ma abbiamo cercato fino all’ultimo di trovare una soluzione. Purtroppo, alla fine abbiamo dovuto fare delle scelte.»
«Tipo quella di assumere il nipote del sindaco?»
«Come si permette di fare insinuazioni, qui vale esclusivamente il merito.
E lei si è dimostrato inadeguato al compito.»
«E allora per favore mi spieghi cosa significa per voi essere adeguati. In un anno non ho mai fatto un’assenza per malattia, né ho potuto godere delle ferie per rispondere alle vostre esigenze di servizio. Forse è per i due giorni che mi avete concesso per la nascita di mio figlio?»
«Non dica sciocchezze. Se proprio lo vuole sapere, lei è demotivato. E, in quest’azienda, l’entusiasmo vale tanto quanto la produttività.»
«Ma che fa, mi prende anche in giro adesso? Mi avete assunto per fare il magazziniere. Che tipo di entusiasmo vi aspettavate? Ho forse mancato di sorridere alla guida del muletto? O avrei dovuto canticchiare mentre impilavo scatole da 30 chili ciascuna?»
«Lei non è adatto al ruolo. Non credo di doverle altre spiegazioni. Sa benissimo che è nostra piena facoltà non rinnovare un contratto a termine.»
«Certo che lo so. Sono laureato in giurisprudenza.»
«Questo non è un mio problema. Lei era tenuto a svolgere la sua mansione con efficienza ed efficacia, a prescindere dalle sue ambizioni personali.»
«Ed è quello che ho fatto, e nessuno fino ad oggi si è mai lamentato del contrario. Ma che fa, sorride? Trova per caso la cosa divertente?»
«Non sorrido affatto. Sono semplicemente ottimista. Cerco di trasmetterle un po’ di quell’atteggiamento positivo che le manca.»
«Lei è la prova vivente che, qui dentro, l’entusiasmo non può che fare a pugni con l’intelligenza.»
«Mi sta dando dello stupido, per caso?!»
Mi alzo di scatto e trattengo a fatica l’impulso di saltargli al collo. Lui d’istinto salta su dalla sedia, il caffè si rovescia sulla scrivania. Prima di uscire mi volto un’ultima volta a guardarlo. E sì, dev’essere stupido davvero, perchè se ne sta lì, a contemplare le macchie marroni sulle sue carte. E intanto sorride ancora.
è una storia vera?
RispondiElimina;)
EliminaRaddoppio Fra: lo è?
RispondiElimina(I gatti neri portano fortuna. Chi dice il contrario lo fa per mantenere l'esclusività di un portafortuna prezioso e insostituibile. Dov'è la bacheca dei follower di questo blog? Di qua e di là racconti cose che hanno talvolta del tragico, ma fanno nello stesso tempo sorridere; fatti negativi girati al positivo).
Se mi è permesso un ciao, ciao sia.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Tuttavia è da ritenersi autentica la condizione umana e la cornice psicosociale nella quale vengono concepite le storie di questo blog.
RispondiEliminaa me è piaciuta anche se non è vera XD
RispondiElimina;D
RispondiEliminaE comunque un fondo di verità c'è sempre..
Storia normale italiana!
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Eh!
EliminaGrazie per l'invito!
Vera o no, chissà perchè mi ricorda qualcosa...
RispondiEliminachissà perché ;)
Eliminabenvenuta e grazie per la visita!
RispondiEliminaNon so cosa t'ha retto, forse il fatto che essendo laureato in giurisprudenza sai cosa avresti rischiato... ma io gli avrei sputato in un occhio (del resto sono laureata in archeologia, terra terra) :)
RispondiEliminaEh sì, penso sempre alle conseguenze delle mie azioni, sarà deformazione professionale. Eppure faccio tutto tranne che l'avvocato. Tu sei riuscita a trovare un lavoro attinente i tuoi studi?
EliminaOh si certamente, lavoro in un canile ;) Ma sono felice così, a me piacciono più gli animali delle persone (per quello forse ho fatto archeologia, almeno lì erano morte) :)))
EliminaAhahahah! È vero, senza dubbio meglio i cani.
Eliminaperò se ne inventano di tutti i colori :(
RispondiEliminaIn genere però prevale il marrone ;)
EliminaTroppo troppo realistica! :)
RispondiEliminapurtroppo hai ragione ;)
EliminaMamma mia spero di non fare questa fine perchè studiare per laurearsi è già abbastanza dura :/
RispondiEliminaSperiamo proprio di no!
EliminaCiao...
RispondiEliminainnanzitutto grazie per esser passato/a dal mio blog ed essere tra i miei lettori fissi, quindi per dovuta e sentita cortesia son passato dal tuo...
E sta storia ricorda tanto qualcosa anche a me, sai?
Grazie a te per essere passato di qua!
EliminaNon credo che importi sapere se è vero, ma constatare purtroppo quello che la condizione del lavoratore di oggi sta diventando. Sempre meno persona e sempre più numero!
RispondiEliminaUn numero che è ben lontano dall'essere primo ;(
RispondiEliminaCiao, immagino che sebbene la storia sia inventata un fondo di verità ci sia.
EliminaBenvenuto nel mio blog, ricambio la visita e entro nel tuo forum!
http://ilpensatorelaowai.blogspot.it
Grazie mille, benvenuto nel blog!
EliminaBella,anzi brutta storia! La realtà supera la fantasia,purtroppo.
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